LETTERA APERTA DALL'INDIPENDENTISTA DODDORE MELONI
A TUTTE LE DONNE SARDE E UOMINI SARDI
Sono trascorsi trentacinque anni dal giorno che in Santa Cristina di
Paulilatino (luogo sacro per la storia sarda) venne indetta la prima
festa indipendentista della nostra storia.
Tale festa , venne
portata avanti, fra mille difficoltà, da un gruppo di indipendentisti
aderenti al Partito Sardo d'Azione e dal
FIS, Fruntene Indipendentista Sadru, che negli anni seguenti vennero
arrestati e processati nel cosiddetto "complotto separatista".
Molti di Voi , si chiederanno, per quale motivo ho scritto questo preambolo.
La motivazione sta ,che, nel periodo attuale in cui stiamo vivendo, si
stanno ripresentando le stesse condizioni politiche di allora.
Il
sentimento indipendentista dei nostri conterranei, giorno dopo giorno,
si sta propagando sempre di più, ma tale sentimento non viene
catalizzato verso i nostri movimenti ,per causa della nostra incapacità
politica, a prevedere e precedere con l'azione quello che accade intorno
a noi.
Infatti, mi sono permesso di indire il raduno, per il 4
Maggio 2013 a Santa Cristina, non per un motivo di primogenitura, ma per
il motivo che ,nella nostra cultura, emergono con forza le nostre
invidie infantili, le divisioni e i frazionamenti e pertanto di fronte a
queste realta', qualcuno deve pur cominciare a fare il primo passo.
Il motivo per cui ho pensato di indirlo ,nel luogo che aveva dato corpo
, per la prima volta in Sardegna, ad una festa, che riportasse , senza
ipocrisia, la parola INDIPENDENZA ed in particolare dove sorge il pozzo
sacro e il villaggio nuragico , fosse il luogo piu' adatto, per parlare
tra di noi, in pace e armonia, senza distinzioni fra i componenti dei
vari movimenti che si rifanno al mondo identitario sardo e che da lì,
tramite i vari interventi, possa nascere un sentire comune su alcuni
punti fermi che ci conducano all'indipendenza.
Il 4 Maggio, mi
auguro che nasca una giornata di incontro e di armistizio fra persone
che aspirano al raggiungimento della libertà del nostro popolo,
cosicchè, tale spirito, possa avere il sopravvento su tutto il resto.
Per far si che non si formino frizioni fra i presenti, l'unica bandiera
che il giorno dovrà sventolare dovra' essere la bandiera "quattro
mori", considerato che in questo periodo storico, rappresenta tutto il
popolo sardo.
Tale confronto, dovrà far capire alle nostre genti,
che le differenze fra i vari movimenti, sono fonte di democrazia
derivate da posizioni politiche diverse, ma tese al raggiungimento dello
stesso obiettivo.
La speranza che ripongo in questo mio invito,
girato a tutti i responsabili dei vari movimenti, è che non porti a
nessuna decisione di negazione della loro presenza di questo incontro
(anche se non deciso da loro in primis).
Dico questo, per il motivo
che dai vari strati della popolazione sarda si aspetta da noi la
responsabilità, la lungimiranza, il saper stare insieme, anche fra mille
sfaccettature differenti ma pronti ad assumere la guida della nostra
terra.
Se noi, a causa di personalismi sterili o visioni a corto
raggio ,non comprendiamo, la responsabilità che il nostro essere
indipendentisti comporta, vuol dire che il rifiuto di essere presenti a
tale raduno, segnerebbe uno spartiacque gravissimo, considerato che
dalla base, sgorga un prepotente sentimento di un dialogo piu' serrato e
responsabile, da parte dei massimi esponenti identitari.
Augurandoci che la ragione illumini le nostri menti.
p.s.: al dibattito che si terra' nella sala convegni la parola verra'
data a chiunque la chiedera', ma in base al numero dei richiedenti e il
tempo a disposizione, i minuti verranno contingentati.
TERRALBA 25.03.2013 Doddore Meloni
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