giovedì 24 gennaio 2013

Shardana

Esiste una soglia dove ognuno di noi si ferma a raccontarsi il vero della propria vita.
Ci aggrappiamo alla luce dell'anima con naturalezza per quel mistero da cui siamo nati per ascoltare le voci ed inerpretarle, indagando le manifestazioni per sentirsi vivi in questo immenso beneficio.
Ai più attenti, a coloro che osservano ed ascoltano gli equilibri del mondo che ci ospita,
che sognano ad occhi aperti, che a ritroso cercano di trovare le radici nelle madri delle nostre madri, nei padri dei nostri padri, offro le mie espressioni Shardane, frutto atavico provenienti dalla terra in cui mi onoro di essere nato, dentro al quale - tra gioie e dolori - 
mi sono temprato come una lama che procura cibo e toglie la vita.
La mia shardanità in Atlantide la vivo nutrendomi di suoni, profumi, sapori di mare e di terra, di forme granitiche che come puzzle assemblo nei ricordi del DNA della memoria,
nelle mie opere che marchiano i colori, la mia esistenza su questa splendida Isola.

Nell'immenso Universo dei miei avi, nel respiro della famiglia, degli amici.

Pieri Luigi Bardanzellu

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